L’11 Novembre è la Giornata del Pastoralismo ed è stata istituita con legge regionale 14/2022 per tutelare e valorizzare un comparto, l’alpeggio e la transumanza quali attività tradizionali dei territori della Lombardia. Senza dimenticare di diffonderne i valori culturali. Per presentarla giovedì 9 Novembre si è tenuto un convegno a Milano a Palazzo Pirelli (nella foto) a cui ha partecipato anche il Parco Adda Nord, ente capofila del progetto “Natura Vagante“. Durante la giornata Stefano D’Adda e Niccolò Mapelli, i tecnici incaricati dal nostro ente hanno presentato una puntuale relazione (dal titolo “Pastorizia transumante e connessione ecologica: spunti di riflessione dal progetto Natura Vagante”) sullo stato dei lavori inerenti il progetto Natura Vagante che, ricordiamo, si pone come obiettivo la conservazione, il ripristino e il potenziamento di habitat naturali e semi-naturali e permeabilità ecologica lungo l’asta dei fiumi Adda e Brembo, del torrente Trobbia e del Rio Vallone, identificata come corridoio ideale di riconnessione tra montagna e pianura.
Durante l’incontro è intervenuto anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi che ha detto “L’obiettivo principale di questa iniziativa è raccontare ai non addetti ai lavori un pezzo della nostra storia ma anche del nostro presente. La pastorizia è un mestiere antico, nel quale lavoro e vita sono un tutt’uno. Un ‘sacrificio’ che ci dona prodotti tradizionali rari e di qualità. Che fa dei pastori anche i custodi del paesaggio, della biodiversità. Consentendo di contenere la vegetazione invasiva e promuovendo una cultura che nelle grandi città è ormai dimenticata”.
Interessanti i dati esposti dall’assessore lombardo: “In Lombardia sono presenti circa 110.000 capi ovini, un patrimonio rimasto praticamente intatto rispetto a un secolo fa. Grazie alla pastorizia diversi territori non sono stati abbandonati dall’uomo, consentendo così di preservare il fragile equilibrio ambientale e idrogeologico delle nostre montagne, così come il paesaggio e la storia rurale della pianura”.